lunedì 18 luglio 2016

Sergio Cammariere, Gino Paoli e Danilo Rea, insieme all’ Arena Flegrea di Napoli: una serata indimenticabile…




                                                                       Le foto, scattate durante il concerto, sono di Nino Cagnetta. 


Sergio Cammariere, Gino Paoli e Danilo Rea, insieme all’ Arena Flegrea di Napoli: una serata indimenticabile…

Ricco e variegato, il programma dell’ estate 2016 all’ Arena Flegrea di  Napoli, che mercoledì 13 luglio scorso ha proposto un evento unico e irripetibile, un concerto che ha riunito on stage tre artisti di alto livello, dissimili tra loro ma legati dal filo conduttore della musica di qualità:  Sergio Cammariere, Gino Paoli, Danilo Rea.

Cantautore piccolino/confrontato a Paoli Gino”, canta in un pezzo vivo, autoironico  e scoppiettante Cammariere , una delle tracce dell’ album “Dalla pace del mare lontano” del 2002, ripreso poi come titolo del  suo  disco antologico  “Cantautore piccolino” uscito nel 2008. Da allora il tempo è passato, Sergio Cammariere   era già allora e lo è ancora oggi, uno degli   artisti ed i compositori più raffinati e di talento della musica italiana, ed il magico incontro, con il maestro Paoli si è materializzato sotto gli occhi del pubblico partenopeo, sempre caldo ed accogliente.

Due pianoforti sul grande palco, una intro di Danilo Rea che ha proposto, tra l’ altro,  diversi brani di Fabrizio De Andrè in chiave jazz, poi la prima parte del concerto, con la poesia della voce e dei testi di Gino Paoli, con le sue canzoni intramontabili e senza tempo, con il suo affascinante carisma, quella voce quasi “parlante” accompagnata dal maestro Rea, in un duo ormai consolidato e di sicuro impatto emotivo.

Dopo un intervallo, Cammariere , con la sua storica band, Amedeo Ariano alla batteria, Luca Bulgarelli al contrabasso, Bruno Marcozzi alle percussioni e l’ ospite Daniele Tittarelli al sassofono, ha proposto alcune delle sue canzoni più note, regalando come sempre a piene mani forti emozioni, con la sua costante ricerca di arrangiamenti sempre  nuovi  e accattivanti.  Mi piace solo citare, nel corpo del suo intervento  della serata ,  la sua intro al pianoforte del pezzo “Dalla pace del mare lontano”, un momento musicale tanto  alto,   bello , intenso , toccante da togliere il fiato. Tittarelli, in grande forma, è stato un ospite che con  la sua particolare vena jazz ha  davvero stupito: fraseggi indimenticabili e di grande raffinatezza.  Il calore e l’espressività di Sergio Cammariere hanno, come sempre, incantato ed entusiasmato palesemente  il pubblico.

Le emozioni si sono fatte poi via via più sorprendenti. Proprio il brano “Cantautore piccolino” , cantato da Cammariere e suonato con il supporto della sua band e l’ entrata in scena di Danilo Rea al secondo pianoforte, è stata la “sigla” dell’ ingresso di Gino Paoli sul palco. Finalmente in tre, sono le magie che solo la musica sa creare…Il concerto si è snodato sul filo di un omaggio a Napoli con la grande canzone di Pino Daniele “Napul’è”, di interpretazioni di altre canzoni di grandi artisti  di scuola cantautoriale italiana come Tenco, Lauzi, Endrigo e con i brani sempre densi di suggestioni ed evocazioni di Gino Paoli, cantate a due voci. Un bellissimo contrappunto in cui il “cantautore piccolino” Sergio ha incontrato Paoli Gino, ha cantato con lui e sul palco la formazione era al completo, con la band di Sergio e  il maestro Rea e lo stesso Cammariere ai due pianoforti. Una serata unica e “senza fine” , canzone di Paoli con cui si è concluso il concerto, lasciando nel pubblico quella infinita , immensa poesia che solo  la coralità dei suoni e delle voci sa trasmettere e che ti resta nel cuore.

mariapia giulivo





venerdì 1 luglio 2016

ho incontrato la notte...



                                                                          ph. mapi giulivo


ho incontrato la notte che insegue
le insidie della lingua

sono a due passi dal giorno ora
clandestina nave è la parola
timidezza d’ aurora

la scrittura ha i suoi pallori
inaudite tenerezze
che inchiodano il tuo nome
nel solco di terra e di ferite
in questa luce fioca    instabile
del tempo passeggero e fragile