martedì 11 agosto 2015

La “stella” Sergio Cammariere al Parco Archeologico di Rocelletta di Borgia: la luce intensa della musica…




La “stella”  Sergio Cammariere al  Parco Archeologico di Rocelletta di Borgia: la luce intensa della musica…

Era la notte di San Lorenzo, ma nessuno ha alzato gli occhi al cielo per vedere cadere una stella, ieri sera, 10 agosto, al Parco “Scolacium” di Rocelletta di Borgia, in Calabria, nei pressi di Catanzaro Lido.
La “stella” si è materializzata sul palco , lui, Sergio Cammariere,  ed ha talmente attratto, ipnotizzato il pubblico con la luce della sua musica, che l’ aria quasi non si percepiva più. Era solo il respiro delle note, di una voce , a gonfiare il cuore di emozione e incanto e a  elevare lo sguardo.

La bellezza altera e suggestiva del luogo, antiche  mura romane ricche di storia, evocative e possenti, a fare da cornice ad uno dei più intensi concerti di Sergio Cammariere che io  abbia mai ascoltato. E ne ho seguiti tanti, proprio tanti… 
Era nella sua terra, la Calabria. L’ emozione sul suo volto è stata immediatamente percepibile. Un luccichio nel suo sguardo dall’ espressione dolce e sincera.  Proprio come una stella e non banalmente una “star”, con quella  forza interiore e quella sensibilità che mette tutte nella sua  musica, senza risparmiarsi mai.

Dopo le prime note, un messaggio, con la voce esile e commossa…Sergio si è augurato  che la sua musica potesse donare anche quel fiotto di speranza tanto necessaria in questo mondo sempre più difficile.
Tra  sapienti  e magici giochi di luce , il luogo quasi fiabesco ed un pubblico caldo , coinvolto, straripante, applausi infiniti e standing ovations, Sergio Cammariere ha attraversato il meglio della sua produzione, regalando autentici capolavori di poesia . In stato di grazia, lui ed i suoi musicisti che lo accompagnano da quindici anni: Amedeo Ariano alla batteria, Luca Bulgarelli al contrabasso, Bruno Marcozzi alle percussioni. In stato di grazia, l’ ospite amico, Fabrizio Bosso alla tromba, che ha quasi lacerato l’ aria con dei fraseggi incredibilmente raffinati ma viscerali,  di rara perfezione, profondi.

E lui, il re pianoforte di Sergio ,  tanto vibrante da far scivolare brividi sulla schiena, arrivare  a toccare l’ anima , ad accarezzare ogni nostro sogno , con il talento di un  tocco  inimitabile, esprimendo qualcosa che è andata  molto oltre la stessa musica , un ‘ ansia quasi spirituale e incessante come il ritmo del mare…come un volo…
Un pensiero, Sergio lo ha dedicato anche al suo paroliere Roberto Kunstler,  amico di un sodalizio consolidato che va avanti da lunghi anni.

Il finale ,  travolgente. Diversi bis, il pubblico  stretto sotto il palco come in un grande abbraccio, quasi a toccare quelle note… tanti cellulari a registrare, scattare foto. Voci che hanno cantato con lui,   in un ritmo  umano e non solo musicale. Questo fa la differenza. La  rara e preziosa grandezza di Sergio Cammariere è anche in quel percepibile amore per il suo pubblico che continua anche dopo il concerto, con  incontri brevi ma in cui  l' artista sa dare ancora  emozioni e non solo freddamente, autografi.


La sua terra  mediterranea,  meravigliosa, accogliente ha risposto alla generosità di Sergio Cammariere con un affetto  fuori dal comune. C’ ero anch’io, che calabrese non sono, ma che ho scoperto e amo  la Calabria  grazie sopratutto lui. A Sergio Cammariere…

mariapia giulivo



sabato 8 agosto 2015

nella chiara azzurrità dell' alba...




                                                                                            ph. mapi giulivo


nella chiara azzurrità dell’ alba
fissare l’ attimo     a precipizio
prima che fugga quel sogno rimandato
a tempi persi    sommersi oltre la riva

il mare  non dorme   non si sveglia
è perpetuo  e  impetuoso canto
o dolce nenia    bizzarra sinfonia

e tu perché hai chiamato anima
la superficie che inganna l’ occhio e il senso
perché sei sceso nel profondo
a cercare coralli e madreperle
tra i relitti del tempo incantatore?

nella danza dell’ acqua c’ero io
ignara del tuo beffardo gioco
che ha disperso parole a perdifiato
e di sale ha scolpito il mio dolore


Inedita in volume