domenica 25 gennaio 2015

CONVERSAZIONI SULLA SICILIA...

                                   L' immagine di un mandorleto di Avola è presa dal web

CONVERSAZIONI SULLA SICILIA, terra di contrasti, suggestioni letterarie e poesia…

Nel My Space avevo molti  amici siciliani. Uno, particolarmente a me caro, il poeta, attore , pittore e regista Antonio Calderella che avevo anche conosciuto oltre il mondo virtuale, al Festival Teranova, a Roma. Ci ha lasciati qualche anno fa….ora è nel suo oltre. Ricordo che il primo approccio con lui fu una conversazione su Avola, suo paese natale. La conosco bene, Avola, cittadina della Sicilia sud orientale in provincia di Siracusa…è nota per le mandorle, di altissima qualità… il mare è una meraviglia… e chiedevo ad Antonio se conoscesse una gelateria nella graziosa piazzetta del suo paese… Dovete sapere che i gelati, in Sicilia, sono tutt’altra storia da quelli che si trovano altrove…E allora pensando ad Antonio, e a tutti gli amici siciliani, ecco l’ idea di questa pagina…
Parlando della Sicilia, si pensa subito…mafia. E invece la Sicilia, pur con le sue oggettive problematiche e contraddizioni sociali,sulle quali sarebbe sbagliato chiudere gli occhi, è una terra straordinaria, generosa, dai colori intensi e vibranti, dagli odori stimolanti… come dimenticare quell’ odore di zagara che ti segue ovunque, in ogni stagione, che stordisce a addolcisce i pensieri? O il profumo dei limoni sotto il sole? E quello più dolce della cioccolata, il salmastro del mare, il profumo delle ginestre, dei carrubi, delle tamerici…? E come non ricordare il garbo della gente, le spiagge di sabbia bianchissima, le vecchie tonnare, la suggestione di tante cittadine dell’ interno? Ci vorrebbe una vita per descriverle… Ecco. Io vi sto parlando dell’ altra Sicilia… quella che spesso non appare attraverso i media e che invece è la vera Sicilia…
Devo dirla tutta e fino in fondo, per onestà… c’è stato un periodo recente della mia vita in cui , la Sicilia mi ricordava una ferita, di carattere strettamente personale… e dicevo… che non ci sarei tornata mai più.
Ma il fascino della Sicilia è più forte di qualunque evocazione negativa…  i ricordi  mi hanno fatto tornare molto forte il richiamo verso una terra che ho amato da subito e da sempre… sono anche golosa e i dolci siciliani… certi piatti particolari, con influenze orientali… sono anch’essi parte di una cultura straordinaria, variegata, di indiscutibile valore.

Tempo fa ho avuto un lungo scambio di mail con un giovane ricercatore siciliano che, per ragioni di lavoro, come tanti, aveva lasciato la sua terra e si era trasferito a Firenze. Aveva una nostalgia infinita per il suo mare, i suoi luoghi, i volti della gente, i ritmi lenti e umani, il sole, l’ azzurro del cielo… le sue parole erano protese verso il ricordo, ne percepivo la nostalgia struggente… e ci siamo scritti per mesi sulle infinite suggestioni letterarie della Sicilia. Nomi importanti… Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Elio Vittorini, Vitaliano Brancati, Leonardo Sciascia, Luigi Capuana, Salvatore Quasimodo ( quante scale ho dovuto fare per visitare la sua casa, nella parte più alta di Modica, sotto un sole che abbagliava!)… e ancora… Mario Rapisardi, Concetto Marchesi, Gesualdo Bufalino, Vincenzo Consolo, Ignazio Buttitta… e ne sto tralasciando altri… Io bevevo avidamente, quasi incantata, quelle sue parole… e sono andata a ripercorrere molti dei luoghi di cui mi parlava.
Terra fortemente espressiva… dicevo… da queste conversazioni con il mio amico Law (così l’ ho chiamato sempre…perché amava la figura di Lawrence d’ Arabia), è scaturita una poesia. La dedico a tutti i siciliani, persone amabili e sorridenti,creative, vive…a tutti quelli che amano come me la Sicilia … a quelli che non la conoscono, invitandoli alla scoperta… e all’ amico Antonio… che non è vero che non c’è più. Mi ha fatto un bello scherzo e perciò gli domando… Antò... aunni ti mucciasti?

Scava          
    rompe lo specchio
in un ‘orbita di piani
    inclinati oltre le dita
nel racconto di agavi e di sole

rimbalza – chi sono
chi sei oltre lo schermo ambiguo
senza tempo o pareti

accoglie
    è stanza bianca di luce
spigolo d’ ombra e balzo assurdo
disegno a tre punte dell’ isola
scarto d’ aurora

ho perso il conto degli anni
ho tradito lo spazio ed  il luogo
nel gioco a perdifiato
di salite e confini

sussurra
    terrazze di pietra
non so quanti scalini
quei passi lenti obliqui
nella docile controra
   stordita da giallo di limoni
tra mattonelle gelate di caffè
in alto su verso l’ azzurro
così azzurro da essere deserto
inabitato da nuvole e certezze

nel raccontare affanno
    inseguo tasti e zefiri di maggio
sapore di nespole pastose
succhiate da scorze di rimpianto
    ruggine antica tra chiacchiere ritrose

e questo ingombro di malinconia
questa trappola d’ occhi e disincanto
lo steccato da non oltrepassare

    per ardire respiri di salsedine….

mariapia giulivo

inedita in volume

lunedì 19 gennaio 2015

Qualche nota sul concerto di Sergio Cammariere a Roma...




                                                                                              ph. mariapia giulivo


Qualche nota sul concerto di Sergio Cammariere a Roma

Standing ovation  per l' artista all’ Auditorium “Parco della musica”

Poche note, le mie…quasi per fissare la tappa di un cammino…immense quelle di Sergio Cammariere , che hanno echeggiato , domenica sera 18 gennaio nella Sala Santa Cecilia dell’ Auditorium “Parco della Musica” a Roma, il prestigioso tempio del suono progettato dal grande architetto Renzo Piano.

Pubblico caldo e numeroso,  ad accoglierlo, a cui Sergio ha dato tutto se stesso, nella sua città di adozione ormai da molti anni. Se Crotone , sua cittadina natale, se la porta dentro come il ritmo del mare ed il ricordo di anni dell’ infanzia e dell’ adolescenza, punteggiati di azzurro, di sogni e di vastità, Roma è la concreta vita dell’ oggi, in cui l’ artista vive e comunica le sue esperienze artistiche ed umane più mature.

Il concerto si è srotolato come uno spartito senza inizio né fine, regalando momenti altissimi e gioiosi, intimi e corali, con  un  Cammariere in grande forma, commosso e disteso, sereno e concentrato, brillante e colloquiale e  con quel guizzo di calore che tanto sa comunicare al pubblico in modo spontaneo, amico, mai dentro le righe della forma. E’ stata tutta sostanza, emozione pura, quella mai uguale a sè stessa, che in ogni concerto dal vivo sa farsi dono dell’ anima e coinvolge senza mediazioni.

Voglio puntare l’ attenzione su un momento che per un artista umano e sensibile come lui, si è trasformato in commozione visibile , che egli non ha nascosto. Ha anzi trasmesso, incantando la platea…
Dopo aver eseguito “Tutto quello che un uomo”, la canzone che per lui ha rappresentato il principio di un nuovo percorso, sempre in crescendo, tutto il pubblico ha intonato una strofa della canzone…con una  coinvolta standing ovation finale ed un lungo, caloroso e quasi accorato applauso. Cantavo anch’io ed il cuore non poteva non battere fuori dai ritmi dell’ abitudine…Credo che quel momento resterà a lungo nella memoria di chi lo ama, lo segue con affetto, lo apprezza e lo stima. Una viva partecipazione al talento di un artista che definirei “senza tempo”, di classe rara. 
Tutto il concerto è stato un arcobaleno di emozioni, dai brani del suo ultimo disco “Mano nella mano”, ai suoi successi di sempre…Notevole anche l’ apporto dell’ ospite Fabrizio Bosso , che ha “dialogato” con Cammariere in uno strepitoso  duetto, all’ interno del concerto, rivelando il grande affiatamento che esiste tra i due musicisti , la capacità di improvvisare fuori dagli spartiti, che ad un concerto di Sergio non esistono…per nessuno…Quei suoi  fogli sul pianoforte….sono le parole…i testi, che Sergio, scherzosamente dice di dimenticare…

Anche all’ Auditorium era accompagnato dalla sua “famiglia musicale “ che da anni lo affianca: Luca Bulgarelli al contrabasso, Amedeo Ariano alla batteria, Bruno Marcozzi alle percussioni.

Un grande concerto. Alla fine…Sergio ha alzato le braccia e gli occhi  al cielo, quel gesto tanto simbolico che sembra quasi ringraziare una segreta  forza divina…Quella sua musica, quella voce… dal palco , continuano a risuonare a lungo nella mente, accompagnando le giornate di chi c’era…e restano dentro come una specie di sogno  vissuto ad occhi aperti….

mariapia giulivo



giovedì 1 gennaio 2015

intanto cede insieme alle ore...



                                                                                                        Ph. Mapi Giulivo
1

intanto cede insieme alle ore
la carne e il cielo

non esiste più caso né destino
adesso è il tempo
a dettare le regole

per decifrare il rebus della storia
non codici ma solo tulipani

incroci di ginestre e zagare stordite
e questo balsamo di malinconia

spalmare a piene mani alle ferite
un olio che non leviga le rughe

io sono senza scampo nel mattino
taglio foglie ai gerani
ed ogni foglia mi racconta ancora
il buffo inganno
di un vecchio calendario

2

accantono le voglie ed i  rimpianti
non segno più azzardi di giornate
spengo ogni fuoco
mordo la vita e inghiotto aria

ho ricamato una luna di seta

nel giardino d’ inverno…

mariapia giulivo