sabato 29 dicembre 2012

Coglievo l' attimo






Coglievo l’attimo
sui violini del tempo.
Lampeggiare di tuoni,
uragani d'autunno,
attendevano fuori
sulla soglia.
Fu pioggia stizzosa
a dividere parole
in gocce amare di rimpianto
mentre suoni d’aria
s’allontanavano piano
e il silenzio mi sedeva accanto.

Un volto sciupato dall’assenza
restò a chiedere cittadinanza
nel buio caldo di una stanza.


da DISSOLVENZE- Schena Editore 2002


giovedì 20 dicembre 2012

Un bluff....






Un bluff e intaschi
il piatto pronto
della vita.
Se smaschero il gioco
e rimescolo le carte
ho sempre tre donne
tra le mani.
Io ridente e solare,
il doppio mio
crepuscolare
e l’altra, leggiadra,
che ti fa danzare...

da DISSOLVENZE, Schena Editore 2002


domenica 16 dicembre 2012

Troppo presi dalla conversazione...








Troppo presi dalla conversazione,

neppure incrociamo gli sguardi.

E palpiti si perdono nelle ragnatele

nelle lamentele

di una ragione

che non ci appartiene.

Potremmo più in alto volare

se solo abolissimo

il condizionale.


da Dissolvenze, Schena Editore 2002




giovedì 13 dicembre 2012

MARIO SPOSATO, un artista fuori dal coro...









MARIO SPOSATO
Un artista fuori dal coro con gli  orologi del “tempo fermo”

Mario Sposato è una persona solare e positiva. L’ho conosciuto a Crotone, dove cogestisce , con la famiglia, un noto albergo e ristorante sul mare, raffinato e di grande atmosfera. Ospitale, accogliente, sorridentee solido, è  un uomo che ha nello sguardo quel guizzo di simpatia immediata e sa trasmetterla…Ma Mario Sposato è molto più di tutto questo. Basta parlargli per cinque minuti e già si è immersi in un mondo creativo e ricco di idee… Basta guardarsi intorno, nel suo albergo, e si è subito immersi in un’ atmosfera onirica e fantasiosa, dove ogni dettaglio parla….una specie di mostra permanente, tra dipinti, installazioni, oggetti curiosi, originali manufatti…ci si perde…lo sguardo è catturato da tante sensazioni…Tutto ha la ricercatezza di uno studiato stile post moderno.
Mario Sposato è un artista. Non iscrivibile in alcuna precisa categoria. Dipinge, scolpisce, crea, assembla, lavora grandi opere e piccoli capolavori, passa da materiali poveri a metalli preziosi. Usa il pennello, la spatola, la scrittura…ma anche il martello, la pinza e forse, persino la saldatrice. Originale, creativo, innovativo,  ha dato vita, partendo  dalla ricerca di  vecchi oggetti dimenticati  e materiali di “riciclo” , opere davvero sorprendenti. Di primo impatto, colpisce il suo rapporto con gli orologi, ”gli orologi del tempo fermo” , come improvvisamente mi è venuto di pensare…Mi ha fatto tornara in mente una poesia di Auden, tratta dalla raccolta “La verità, vi prego sull’ amore”. Un verso dice proprio così: “ Fermate tutti gli orologi…”. Già. Un tempo immobile, dove non esiste né passato, né presente, né futuro. Un istante rarefatto e quasi sospeso, che poi è il tempo vero dell’arte e dell’ atto creativo. Quando l’ inconscio deve azzerare tutte le scorie per vivere e reinventare sempre qualcosa di nuovo.  Con gli orologi Sposato crea oggetti  e gioielli raffinati, ricerca vecchi quardanti , tutti fermi ad un ‘ ora diversa ( e qui è il suo “non tempo”….segnare tante ore e nessuna..come nelle fiabe…) e ne fa opere straordinarie.
Ma non solo. Tutti gli oggetti che di solito  si buttano via o si conservano in uno stato museale, Sposato li fa rivivere…creando “provocazioni”, contaminazioni, riflessioni sulla vita e sul mondo.  Dando spazio anche alla magia del colore. Qualche esempio? Una vecchia bicicletta “indossa “ gli stivali, ed il viaggio continua…anche senza ruote e pedali! “Il trono di latta”, fatto interamente di lattine di bibite….diventa la rappresentazione  del potere senza valori. “ Il nuovo mondo” è una grande sfera tutta composta da microchips…un mondo sempre più “connesso” dalla tecnologia ma poco dalla fantasia , dal contatto diretto e dall’amore.
“Il potere” è una piovra di legno…Un sasso inerte si trasforma in un “cucciolo”….E poi, fontane di musica, esplosione di pensieri, l’amore ingabbiato…tutte allusioni, provocazioni, sul mondo, sulla vita, sulla stessa arte, sull’ amore…metafore di una società in  una evoluzione non sempre positiva e suggerimenti per dare un senso all’ esistere, come nei bellissimi quadri “Non ho paura di amare” o “ Pensieri liberi”…o in diverse opere che definirei quasi “femministe” , come “La preda”, dove un corpo di donna è irretito  ed in cui è facile cogliere l’ allusione al potere maschile.
Tra le opere, ne risalta una ….grande, bellissima, in cui si mescolano tecniche diverse.  E’ rappresentata la tastiera di un pianoforte  e le corde irregolari e azzurre ,che spuntano come  fili d’erba marina  dai tasti .Intorno , la liquidità azzurra  e sinuosa dell’ acqua …Un lavoro assai  pregevole e poetico che Mario Sposato ha dedicato al suo conterraneo, il musicista , interprete e raffinato artista Sergio Cammariere. Sposato ha colto in ques’opera una caratteristica peculiare di Sergio… le note acquatiche e profonde della sua musica, il suo colore  intenso e azzurro....ed anche la  sua libertà, il suo  estro magmatico e creativo.  Sono figli e amici dello stesso mare, ed in quest’ opera, magicamente si incontrano. L’emozione è percepibile. Talmente tanto che mi sono soffermata e mentre guardavo, mi sembrava di ascolare le note del maestro…
Che dire? Mario Sposato è stato una piacevole scoperta e mi piacerebbe che tutti potessere  apprezzare il suo talento fuori dal coro, non allineato, ironico e distante dalle  tendenze di una società sempre più uniforme e globalizzata. Lo merita. E glielo auguro .

mariapia giulivo











mercoledì 5 dicembre 2012

Confidami l' intreccio...








Se la frase arriverà... e il tuo nome sfiorerà ...il segreto scenderà dove non era sceso mai... se la frase arriverà...

Paolo Conte


Confidami l’intreccio
di terre brune
fiori di carne
e polpe succulente.
Io ne farò ghirlande
per i miei turbamenti,
regalerò aspri profumi
ai venti.
poi tornerò da te
con brume d’acqua
e sale
e sortilegi di radici
amare,
sarò per te frutto
ancora acerbo
e incerta carezza
dentro un verbo...

da DISSOLVENZE, Schena Editore 2002

  


martedì 4 dicembre 2012

si fa vento la parola...





si fa vento la parola che disperde
fiori invisibili
sulle tue pupille chiuse

io qui  a districare silenzi
a contare  minuti
a sillabare sguardi …

il  passo incerto è tonfo
il  frutto mio che cade
e si disfa
in polpa di carezze